21 settembre 1926 - Corriere Eliliano - La solenne inaugurazione a Bargone del Monumento ai Caduti e della lapide a Livio Rossini 21 settembre 1926 - Corriere Emiliano - La solenne inaugurazione a Bargone del Monumento ai Caduti e della lapide a Livio Rossini -  Bargone, 20 — Fra un tripudio di bandiere nazionali sparse su per le pendici dei colli che fanno corona, da un lato, a Salsomaggiore, in questa frazione, si é inaugurato ieri un ricordo marmoreo ai fratelli caduti nella grande guerra. Ed è stata una gentile, bene indovinata cerimonia, alla quale hanno aderito le popolazioni di tutte le colline della ridente zona miracolosa, non solo nella bellezza del panorama, ma per il bene che le sue acque medicamentose, che ovunque abbondano, donano ai sofferenti. Terre doppiamente benedette.

Tra il verde della campagna maravigliosa, frammisto ai colori nazionali, che da ogni parte occhieggiavano, s‘intralciavano le note dei nostri inni più cari suonati dalla Banda musicale della Colonia agricola di Scipione, degli Orfani di guerra, Colonia destinata a dare gli elementi per la banda musicale di Salsomaggiore. Nel centro della frazione l’architetto Renzo Beretta di Milano, ha eretto alla cima di una scalinata, su di un rialzo contornato da piante, un monumento sobrio, alto sei metri, monumento che tutti quelli del luogo possono vedere per ricordare ad ogni ora, con ogni amore, con ogni ardore, il sacrifizio sublime che i loro cari hanno fatto per la Patria, o per conservare ai superstiti il prezioso dono della libertà.
Di rimpetto, su di un fianco di una cappelletta votiva, é stata apposta una lapide che ricorda il sacrificio fatto da un martire fascista per ricordare ad ogni ora, con ogni passione, con ogni ardore, l’entusiasmo col quale venne gettata la vita da molti generosi che si sacrificarono perché vollero che il sacrificio dei caduti per la patria non andasse perduto: la lapide a Livio Rossini.
Nell’ardente pomeriggio tutto sole e tutto splendore, venne telefonato alla villa del cav. Italo Campanini, dove erano stati riuniti, con squisita gentilezza e signorilità veramente obbligante, il commissario Prefettizio del Comune di Salsomaggiore generale Saporiti, il Segretario cav. Sacchi, ed il commissario per la polizia comunale cav. Gilberti, con pochi altri amici, i quali discesero ove si riuniva il corteo, per muovere tutti per la scoscese stradette della frazione, fino alla chiesa parrocchiale.
La cerimonia Di vera suggestione era il lunghissimo corteo che si snodava per le stradette di montagna, salendo, scendendo, girando attorno, sempre con l’antico e storico castello al sommo, imbandierato pur esso con i colori nazionali, che ricordava i tempi quando era rifugio dei signori piacentini o parmensi, che si succedevano nel dominare, e perpetuare lunghissime lotte. L’antico castello, ornato del nostro benedetto tricolore, si univa nel giubilo comune a glorificare i nostri martiri.
Giunto il corteo dinnanzi alla chiesa parrocchiale si ebbe la gradita sorpresa di trovare la vetusta chiesetta, rinfrescata ed abbellita parata a lutto, ma recante il tricolore ovunque: attorno al catafalco eretto nel mezzo e fin attorno all’altar maggiore. Il parroco Don Sciaino, celebrò le funzioni di rito, per implorare pace eterna a chi morì per la patria, e poi ricomposto il corteo, venne ripresa la salita del monte per raggiungere il luogo ove erano eretti il monumento e posta la lapide da inaugurare.
Su apposito palco presero posto il Commissario Prefettizio generale Saporiti, il dott. Tessoni per la Federazione dei Combattenti col colonnello Regazzi ed il gagliardetto, il cav. Campanini con la sua signora, l'architetto Renzo Beretta, autore del monnmento e la sua Signora, la Signora Bassanini, la Signora del Giudice di Borgo San Donnino, avv. cav. Azzolina, la Signorina Campanini, di Borgo San Donnino, e poi le Madri e Vedove di Guerra, il garibaldino — l’ultimo superstite della gloriosa schiera di Borgo San-Donnino — Ramenzoni Domenico, il cav. Campanini, Presidente degli Ospizi Civili di Borgo San Donnino, il Sindaco di Borgo San Donnino dott. Censi con l'assessore Campanini, il Direttore dell’Ospedale Civile dott. Musini con la sua famiglia, il Segretario politico del Fascio di Salsomaggiore, Serventi, il Consigliere della Congregazione di Carità di Salsomaggiore sig. Carini, il Sig. Faroldi Presidente della Società dei Combattenti, il cav. Sacchi, il cav, Giberti, e molti e molti ancora.
Sotto il palco si disposero le bandiere numerose e venute da ogni dove. Notate erano le fiamme «Livio Rossini» «Amleto Cantarelli», il Gagliardetto delle famiglie dei Caduti, delle Madri e Vedove, ecc. Caduto il drappo che copriva il monumento, il parroco ne fece la consegna al Commissario per il Comune di Salsomaggiore il quale accettando tale preziosa consegna, pronunciò un elevato e patriottico discorso e, poi, come lui, esaltarono le virtù dei caduti, mons, Don Grassi, e l’avv. Conforti Ferruccio, e più specialmente portò il saluto dei combattenti al fascista Rossini, il dott. Tessoni.
Ogni discorso denso di pensiero, di gratitudine per i caduti, di entusiastico amore per la Patria, e di assentimento all’opera del nostro Governo, fu applaudito con vero e vivo entusiasmo. Alla cerimonia assistevano: una centuria della Milizia agli ordini del comandante sig. Corazza, un drappello di Carabinieri Reali, una rappresentanza delle Guardie di Finanza, una rappresentanza dei donzelli, vigili e pompieri del Comune di Salsomaggiore col gonfalone della salamandra che attraversa le fiamme.
Sua Eccellenza Rev. Mons. Arcivescovo Conforti, aveva mandata la sua adesione perchè, impedito da altri impegni fuori città, ad intervenire.
Chiusa la cerimonia mentre ancora le bande musicali facevano echeggiare le ultime note degli inni della Patria, molti degli ospiti vennero raccolti ancora nella villa del cav, Campanini, ove egli e la sua gentil signora, furono con tutti di cordialità e gentilezza singolari.

22 settembre 1926 - Gazzettino di Salsomaggiore - L’inaugurazione del Monumento ai Caduti a Bargone

11 ottobre 1921 – Gazzetta di Parma - Un fascista gravemente ferito

"Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica del Comune di Parma in collaborazione con Editrice Gazzetta di Parma"

Comments powered by CComment

pie di pagina

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.