Stazione Nuova Il vasto fabbricato in travertino, è composto di due corpi laterali a due piani ed uno centrale più elevato, sormontato da una ampia arcata che viene a formare in ognuna delle due faccie della costruzione un’ampia cornice alle vetrate immense destinate ad innondare di luce il salone interno della partenza dove sono gli uffici di biglietteria, bagagli, telegrafo, gli spacci di giornali e tabacchi e dal quale si accede al caffè ristorante, locali tutti lussuosi con pavimenti e pareti rivestite di marmo delle più varie qualità e dei più diversi aspetti, formanti una ricca decorazione che è completata dai mosaici dei soffitti e da lunette decorate da allegorici dipinti. Questi locali, che sono a livello del piazzale di uscita dove stazionano vetture ed automobili, sono collegati col piano inferiore dove sono i binari di arrivo e partenza, le sale di attesa, gli uffici del personale, movimento, posta, ecc. con un ricco scalone di marmo a due colori e diversi ascensori destinati ai passeggieri, alla posta, ai bagagli ed uno particolare per la saletta Reale. Nella parte centrale del fabbricato sulla facciata esterna che guarda la città, una larga pensilina copre la porta di accesso al salone, sulla facciata interna verso i binari una pensilina corre lungo tutta la facciata e da questa se ne debbono staccare poi due perpendicolari per proteggere i marciapiedi che fiancheggiano i binari. Le immense vetrate delle due facciate fatte con vetri doppi racchiudenti nel l’intercapedine uno strato di vetro filato, dispositivo che dà alla vetrata un potere isolante per il caldo ed il freddo molto notevole e lascia filtrare una luce temperata e leggermente dorata come l’alabastro che innonda il salone della biglietteria. La volta della sommità a spessi vetri esagonali dalle quali pure piove luce che è invece bianca e brillante. Quattro lunette dipinte sulle pareti laterali rappresentano quattro diverse epoche della vita di Salsomaggiore: la romana e la medioevale nelle quali erano sfruttate le saline a sinistra del grande ingresso centrale; gli inizi della utilizzazione terapeutica dovuta al Berzieri regnante Maria Luigia, la benefica sovrana parmense troppo misconosciuta e la gloria della moderna città di cura per ultimo, ambedue a destra dell’ingresso. La Saletta Reale superiore dove arriva l’ascensore speciale dalla conceIlata in bronzo ornata di nodi di Savoia, pavimento in mosaico color azzurro, pareti in marmo di Svezia di lucente azzurro acciaio. Cancellate e balaustrini, ornamenti delle porte e dello scalone in bronzo modellato senza economia. Illuminazione ricca, bianca, colorata e combinata in vaghi intrecci di fili luminosi a colori, un nodo di Savoia luminoso orna il soffitto della Saletta Reale inferiore, diciture indicatrici per il pubblico in bronzo e a fili luminosi. Sale di attesa in marmo o mosaico a diverse tinte, in ognuna segnalazioni a luce e sonore delle partenze o arrivi dei treni, orologi elettrici che danno un’ora unica così alle sale come in ogni altro ambiente della Stazione. Si tratta di un’opera minuta e accurata che non è possibile giudicare se non vedendola, ma veduta e giudicata non può che apparire un vero capolavoro del Regime.
Fu studiato dall’Arch. Cav. Cervi, realizzato con amorosa cura dal Comm. Ing. C. Mazza il quale ebbe come principali collaboratori il Cav. G. Velia e il Cav. C. Bastelli. Al pittore romano Giulio Rufa venne affidato l’intero progetto decorativo: pitture murali, vetrate e i pannelli della volta. Ad inaugurare la nuova stazione fu il Ministro De Marsanich il 21 Aprile 1937. Per tutta la lunghezza del treno vi era un tappeto di velluto rosso e la banda della Legione ferroviaria di Bologna al suono della marcia reale e all'inno Giovinezza accoglieva il Ministro.

Venerdì 23 aprile 1937- XV - L'inaugurazione della Fidenza-Salsomaggiore  
Tratto da
 Nuova guida Salsomaggiore Mava 1937
"Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica di Parma con Editrice Gazzetta di Parma".
Aqua Salus Silvia Cabassi

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