Carlo Jucker (1878-1957) - Ingegnere - SalsomaggioreCarlo Jucker (1878-1957) - Imprenditore - Importante per Salsomaggiore per aver fondato nel 1928, in viale XX settembre (oggi Viale Matteotti) su di un appezzamento di terreno in una località denominata “La Bagnina”, la Casa di Cure Salsojodiche Pro Legnano, in seguito, in suo onore, Albergo Carlo Jucker. All’epoca poteva ospitare fino a circa 50 curandi che si alternavano secondo turni prestabiliti.

Casa di cura Carlo Jucker - SalsomaggioreDurante il secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra la Casa di Cure Pro Legnano di Salsomaggiore fu più volte requisita e occupata. Nel gennaio 1944 il prefetto di Parma ne ordinò la requisizione al fine di dare ricovero ai profughi di guerra e nell 1945, cessato il conflitto, rientrati i profughi nei luoghi di provenienza, nella Pro Legnano entrarono i sinistrati che vi si stabilirono fino al maggio 1954. A causa della prolungata occupazione in quello stesso anno si dovette ristrutturare tutto l’edificio. La Casa di Cure venne finalmente riaperta nel 1959 sotto una nuova veste con diversi ordinamenti e diversi criteri architettonici. Iniziava così un nuova attività termale e alberghiera più adeguata ai tempi, con un nuovo nome, quello di Carlo Jucker, per onorare il protagonista di tante battaglie finalizzate a rendere il lavoro più umano.

Carlo Jucker si laurea in Svizzera in ingegneria meccanica specializzandosi in macchinari tessili. Nel 1900 è chiamato presso il Cotonificio Cantoni di Castellanza e di Legnano con l’incarico di innovare e potenziare l’apparato produttivo degli stabilimenti che diresse per cinquant’anni, dando prova di notevoli capacità tecniche e organizzative. L'ing. Jucker fu un vero pioniere dell'industria tessile, ma la parte meno nota di lui è la sua grande figura morale e umanistica. Sua principale preoccupazione fu il benessere della Classe Operaia, per la quale provvide al rifacimento degli impianti industriali, la costruzione di oltre 20 mila vani per le case operaie, l'erezione del Convitto  di Castellanza e di Bellano per le operaie forestiere, la fondazione di biblioteche, l'istituzione della mutua interna per i dipendenti, la fondazione delle scuole e degli asili infantili, la creazione del centro per i Mutilati ed Invalidi di guerra, l'apertura di cooperative e spacci aziendali, la fondazione di un corpo dei Vigili del fuoco e di un apprezzato complesso bandistico, la fondazione della casa di ricovero per inabili a Castellanza, l'inaugurazione del sanatorio di Camerlata, la partecipazione con cospicue somme alla realizzazione dell'istituto per la cura del cancro e il Sanatorio Regina Elena di Savoia (1924) per gli operai colpiti da tubercolosi polmonare.


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